Estratto dalla tesi di laurea

Il ruolo e le competenze del podologo nell’ambito dei disturbi del comportamento alimentare:

anoressia e bulimia nervose

 

Estratto dalla tesi di laurea in Scienze Tecniche Mediche e Applicate

discussa da Antonella Marilungo,

relatore prof. Massimiliano Macciantelli

 

Alma Mater Studiorum

Università di Bologna, Scuola di Medicina e Chirurgia

Corso di Laurea in Podologia

 

 

Introduzione

 

L’idea di trattare come argomento di tesi i disturbi del comportamento alimentare (DCA), in particolare l’anoressia e la bulimia nervose, è nata dall’osservazione di alcuni disegni realizzati da pazienti affetti da questi disturbi, invitati a rappresentare il proprio corpo. I pazienti, costituiti per la maggior parte da ragazze in età compresa tra i 16 e i 25 anni, provenivano dal Centro sui disturbi del comportamento alimentare in età evolutiva dell’Unità operativa Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna.

 

Nei disegni le varie componenti del corpo erano rappresentate con proporzioni alterate: gli arti inferiori erano spesso solo accennati, ma soprattutto, nella quasi totalità dei casi, erano assenti i piedi. Un dato peculiare e interessante, su cui era opportuno riflettere e porsi delle domande.

 

Come mai il piede – contatto obbligato fra il nostro corpo e la terra, organo di sostegno, fonte di informazioni sulla qualità del terreno e sulla nostra posizione nello spazio, area di appoggio, di propulsione e di freno, indissociabile dall’arto inferiore – viene dimenticato da queste pazienti nella rappresentazione del proprio corpo?

Le domande successive sono emerse di conseguenza. Esiste una relazione tra i disturbi in questione e tale omissione? Di che tipo è questa eventuale relazione? Quali complicanze organiche e psichiche comportano l’anoressia e la bulimia nervose? Fra le complicanze possono essercene alcune che toccano l’ambito podologico? E, nel caso, che tipo di intervento può offrire il podologo e con quali modalità?

 

La ricerca che segue è un tentativo di rispondere a questi quesiti di fondo, ma si pone anche due ulteriori obiettivi.

Il primo consiste nel tentativo di richiamare l’attenzione del podologo, in quanto operatore sanitario, sulla conoscenza di questi disturbi e sulle loro conseguenze. Sapere in cosa consiste e come si manifesta il disturbo del comportamento alimentare può aiutare il podologo a riconoscerlo o a sospettarlo nella sua pratica quotidiana, e a segnalarlo tempestivamente al medico curante per un approfondimento diagnostico.

Il secondo obiettivo di questa ricerca mira ad appurare di quali risorse e di quali strumenti può disporre il podologo, nel rispetto del suo profilo professionale, per integrarsi in un percorso di sostegno/riabilitazione multidisciplinare.

 

Nel primo capitolo vengono inquadrati i disturbi del comportamento alimentare, la loro incidenza, la loro distribuzione geografica, il sesso e le fasce di età maggiormente colpite. Vengono presi in esame i molteplici fattori eziologici e la classificazione diagnostica secondo il DSM-IV-TR. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, la guida utilizzata dagli psichiatri di tutto il mondo per la diagnosi dei disturbi mentali.

 

Nel secondo capitolo vengono esaminate le conseguenze derivanti dallo stato di malnutrizione. Si illustrano le compromissioni dei principali sistemi organici e le peculiarità comportamentali delle persone anoressiche e bulimiche. Infine si delinea la prognosi, ovvero il destino verso cui la persona affetta da tali disturbi può andare incontro.

 

Nel terzo capitolo vengono riprese e approfondite quelle alterazioni che toccano l’ambito podologico, si descrivono gli strumenti di cui il podologo può disporre e il profilo professionale entro il quale deve muoversi, con alcune proposte di trattamento podologico per le persone affette da questi disturbi.

 

Nel quarto capitolo viene riportata l’esperienza che chi scrive ha svolto con un gruppo di pazienti nel Day hospital del Centro per i disturbi del comportamento alimentare in età evolutiva dell’Ospedale Sant’Orsola. Negli allegati sono disponibili i questionari e la cartella podologica appositamente costruiti per la rilevazione dei dati in questo tipo di pazienti e le impronte plantari rilevate prima e dopo il trattamento podologico.

 

 

 

Bibliografia

 

Banche dati

 

Periodici

 

Monografie

  • —  M. Ruggeri, E. Franzoni, Neurologia e psichiatria dello sviluppo, Milano, Elevier, 2012.
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  • —  L. Tumiati, Adolescenza e disturbi alimentari, Firenze-Milano, Giunti, 2012.
  • —  A. Piccinni, Drogati di cibo. Quando mangiare crea dipendenza, con la collaborazione di F. Piccinni, Firenze-Milano, Giunti, 2012.
  • —  M. L. Brandi, L’osteoporosi non ce la voglio avere, Firenze, Giunti, 2011.
  • —  I disturbi alimentari, a cura di S. Sassaroli e G. M. Ruggiero, Bari, Laterza, 2010.
  • —  “Configurazione morfometrica del piede in relazione a condizioni patologiche”, tesi di laurea in Ingegneria biomedica, laureanda M. Corazzol, relatore A. N. Natali, Università degli Studi di Padova, Facoltà di Ingegneria, anno accademico 2009-2010.
  • —  E. Castelluccio, Anoressia: storia e clinica, Lecce, Milella, 2009.
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  • —  A. Salvo, Questo corpo non è mio. Capire l’anoressia attraverso gli occhi di chi ne soffre, Milano, Mondadori, 2008.
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  • —  S. Marucci, L. Dalla Ragione, L’anima ha bisogno di un luogo. Disturbi alimentari e ricerca dell’identità, Milano, Tecniche nuove, 2007.
  • —  G. Mangiaracina, M. Pissacroia, C. Pruneti, I disturbi alimentari e ponderali in medicina, chirurgia e psicologia, Bologna, Clueb, 2006.
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  • —  R. Bartl, B. Frisch, Osteoporosi: diagnosi, prevenzione, terapia, Roma, Edizioni internazionali, 2006.
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  • —  “Un approccio multidimensionale allo studio dell’anoressia mentale”, tesi di laurea in Pedagogia, laureanda G. M. Pietrantonio, relatore G. Carloni, Università degli Studi di Bologna, Facoltà di Magistero, anno accademico 1977-1978.